30/07/19

Hermann Hesse, Una biblioteca della letteratura universale


Con la nostra bella biblioteca universale non intendiamo affatto elevarci, a forza di letture, al livello di eruditi o, meno che mai, ergerci a giudici del mondo, ma solo entrare, attraverso le porte a noi più accessibili, nel santuario dello spirito. Cominci ciascuno da quello che è in grado di capire e di amare! Imparare a leggere, nel più alto senso della parola, non si potrà mai sui giornali e nemmeno su quel che ci capita in mano della letteratura contemporanea, ma solo sui capolavori. I quali, a volte, hanno un sapore meno dolce e piccante delle letture di moda. Vogliono esser presi sul serio, vogliono esser conquistati. E’ più facile assorbire in se stessi un ballabile americano, suonato in modo trascinante, che non le forme misurate, elastiche come l’acciaio, d’un dramma di Racine, o l’umorismo riccamente variegato e tutto tenui gradazioni, d’uno Sterne o d’un Jean Paul.
Se vogliamo che i capolavori dimostrino a noi quello che valgono, tocca prima a noi dimostrare quel che valiamo..

A determinare il valore che un libro può avere per me, non ha praticamente alcun rilievo che esso sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e vi trovino un tema di conversazioni mondane, e poi li dimentichino come l’ultima notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono esser goduti e amati con calma e serietà. Solo allora ci sveleranno le loro intime bellezze e virtù..
Un libro che si sia letto con godimento, inoltre, bisogna assolutamente acquistarlo, anche se non è a buon mercato..

C’è un solo criterio, un’unica strada per formare e sviluppare il proprio spirito attraverso i libri: ed è l’attenzione a ciò che si legge, la paziente volontà di capire, l’atteggiamento umile di chi non rifiuta e rimane in ascolto. Chi legge soltanto per passatempo, per numerose e belle che siano le sue letture, le dimenticherà ben presto e si ritroverà povero come prima.
Chi invece legge i libri come si stanno ad ascoltare gli amici, vedrà come essi gli sveleranno i loro tesori e diventeranno per lui un intimo possesso..

La vita è breve, e a nessuno verrà chiesto nell’aldilà quanti libri è riuscito a leggere seriamente e fin in fondo. Perciò è imprudente e nocivo sprecare il proprio tempo in letture senza scopo. E non penso tanto alla cattiva qualità dei libri, ma soprattutto alla qualità della stessa lettura..Leggere spensieratamente e distrattamente è come andare a spasso in un bel paesaggio con gli occhi bendati. Né dobbiamo leggere per dimenticare noi stessi e la nostra vita quotidiana, ma al contrario perché ci sia possibile riprender in mano con maggior consapevolezza, fermezza e maturità la nostra esistenza.

Dobbiamo accostarci ai libri non come uno scolaro impaurito s’avvicina al gelido maestro, e neppure come il buono a nulla afferra la bottiglia d’acquavite, ma come lo scalatore s’avvicina alle Alpi, come il combattente entra nell’arsenale: non da fuggitivi e disamorati della vita, ma da volonterosi che cercano amici capaci di aiutarli. Se così fosse e avvenisse, non si leggerebbe molto più della decima parte di quanto oggi vien letto, e tutti saremmo dieci volte più lieti e più ricchi. E se ciò comportasse che i nostri libri non venissero più venduti, e se comportasse altresì che noi autori scrivessimo dieci volte di meno, questo non sarebbe affatto un guaio per il mondo. Poiché, com’è evidente, le cose non stanno meglio per quanto concerne lo scrivere che per il leggere.

Hermann Hesse, Una biblioteca della letteratura universale

Sulla generosità, Vittorio Zanini


Fate del bene ad una persona ma poi pretendete o vi aspettate qualcosa in cambio e avete anche il coraggio di definirvi altruisti, questo è un aspetto commerciale della generosità che non conoscevo. Neanche a un riconoscimento o a un ringraziamento dovreste ambire. Quando farete qualcosa per qualcuno che non può darvi niente in cambio senza dirlo a nessuno potrete definirvi tali.

Vittorio Zanini

29/07/19

Nè comandare nè servire, Vittorio Zanini


Molte persone non capiscono che non voler dare ordini a nessuno non significa volerne prendere da altri e che non è un segno di debolezza ma di forza.

Vittorio Zanini

Marijuana o Pranayama? Gli stupefacenti effetti del respiro


Avreste mai pensato che respirare potesse provocare gli stessi effetti di una sostanza dopante? Incredibile vero? Eppure certe tecniche di Pranayama posso alterare gli stati di coscienza meglio e più efficacemente di certe droghe, senza nessun effetto collaterale sul cervello e sugli organi interni e soprattutto senza creare alcuna dipendenza. Scopriamo come e perché!

RESPIRO E PRANAYAMA

La nostra vita è legata al sottilissimo filo del respiro. La sua potenza è attestata addirittura dalla Bibbia ove si dice che Dio diede vita all’uomo insufflando nelle sue narici un alito di vita ed è così che attraverso il respiro la divinità vive dentro di noi . Gli Yogi ed i Maestri zen che conoscevano la sua fondamentale importanza , tradizionalmente iniziavano i loro insegnamenti facendo portare l’attenzione degli allievi sul proprio respiro!

La maggior parte di noi tutti purtroppo respira in maniera abbastanza superficiale, quasi al limite della sopravvivenza. Una persona normale in stato di riposo esegue circa 12-18 respiri al minuto, non si crea una riserva di ossigeno e sia l’inspirazione che l’espirazione sono molto superficiali. Imparare a respirare in modo corretto è di fondamentale importanza per la nostra salute e le tecniche di respirazione yogica, in special modo, garantiscono un maggiorato apporto di ossigeno e questo risulta in un migliore nutrimento dei tessuti, degli organi, del cervello e di tutte le cellule, il corpo si rilassa , mentre la mente diventa più calma e concentrata.

COSA ACCADE QUANDO INIZIAMO A PRATICARE IL PRANAYAMA ?

Il Pranayama non rappresenta solo il grossolano scambio tra anidride carbonica e ossigeno, ma è una tecnica superiore alla semplice respirazione profonda , una scienza a tutti gli effetti che ci mette in grado di incamerare, grazie a particolari ritmiche del respiro, l’essenza esoterica del respiro stesso, chiamata Prana. Ayam, significa controllare e allo stesso tempo espandere Pran, il prana e quindi anche la Coscienza. Il principio base del Pranayama è che mente e respiro sono strettamente collegati tra di loro, ed entrambi sono strettamente legati alla nostra sfera emozionale. Il respiro è sottoposto a sottili cambiamenti a secondo di come ci sentiamo e ciò influenza gli aspetti fisici, mentali, psichici e pranici del cervello umano. Ed è proprio Patanjali che ci parla di ciò nei suoi Yoga Sutra .

Pracchardana-vidharanabhyam va pranasya .Y.S. 1:33-1:34

“L’acquietarsi della mente si può raggiungere con il pranayama”.

Ciò vuol dire che il controllo del respiro porta la mente ad acquietarsi, e quando la mente è quieta anche il respiro lo diventa.

IL RESPIRO E LE NEUROSCIENZE

Sembra che solo ora finalmente le neuroscienze stiano indagando per comprendere la connessione tra respiro e cervello. Infatti recenti ricerche mediche hanno confermato quello che gli yogi dicevano già da millenni. Ma scientificamente come si spiega che un certo tipo di respirazione possa modificare gli stati mentali ? Il cervello umano è il sistema in assoluto più complesso in natura, e la scienza riconosce e codifica cinque ritmi principali in ambito neurologico (gamma, beta, alfa, thetha, delta) ai quali sono correlati altrettanti stati coscienziali. Le ricerche scientifiche sull’influenza della pratica di yoga, pranayama , rilassamento e meditazione sulle frequenze cerebrali vanno avanti già dagli anni ’60: utilizzando monaci buddhisti e swami indiani come cavie e sottoponendoli a brain scannering per monitorare la loro attività cerebrale, si è rilevato come lo stesso cervello si riorganizza durante i diversi stati di coscienza, in particolare durante la meditazione, riuscendo non solo ridurre gli ormoni dello stress e produrre endorfine, ma anche attuando, in maniera straordinaria, significative modificazioni strutturali in specifiche aree cerebrali come la corteccia , (che gioca un ruolo importante nelle funzioni di memoria, attenzione e pensiero) con relativo rafforzamento ed ispessimento della stessa: la meditazione, ad esempio, diventa così una ginnastica per il cervello il quale mostra una notevole plasticità e in alcuni casi addirittura anche un’incremento della sua materia grigia, operando straordinariamente nuove connessioni neuronali!

Recentemente gli esperimenti delle neuroscienze si stanno focalizzando proprio su come il respiro e il suo ritmo influenzi l’attività elettrica del cervello. Tra le centinaia di ricerche riportiamo una su tutte quella della Northwestern University School of Medicine dell’Illinois, US : per mezzo di elettrodi impiantati chirurgicamente dentro il cranio della cavia umana in modo da registrarne tutti i dati, questi scienziati hanno scoperto cose veramente interessanti (ma niente che i nostri cari Yogi non sapessero già!). I neurofisiologi hanno scoperto la stretta correlazione tra respirazione e tre specifiche aree del nostro cervello: l’ippocampo, l’amigdala e la corteccia piriforme , cioè le parti che compongono il sistema limbico e che sono responsabili per le nostre emozioni , passioni ed istinti basilari quali la paura, la fame, il desiderio sessuale etc, inoltre hanno notato che proprio la respirazione dal naso, ma non dalla bocca, stimolerebbe la memoria, collegata all’ippocampo . Per sintetizzare i risultati di questa complessa ricerca gli scienziati hanno rilevato che una migliore respirazione nasale migliora la nostra memoria e concentrazione, collegate all’attività dell’ippocampo, ci aiuta a gestire meglio le nostre reazioni emotive e le nostre paure, collegate alle funzioni dell’amigdala e di conseguenza a sviluppare calma e controllo emozionale.

LA GANJA: VIA VERSO L’ILLUMINAZIONE O SCORCIATOIA PERICOLOSA?

L’uomo moderno manifesta sempre più la necessità di reperire fonti esterne che gli possano fornire energia per essere più produttivo e competitivo: caffè e sigarette per riuscire a svegliarsi , sonniferi per riuscire a riposare, possedere vari oggetti per sentirsi felici, stimolanti per arrivare a fine giornata e alcool e droghe per sentirsi appagati ed allentare tensioni ed inibizioni. Forse, il bisogno di usare droghe nasconde un più profondo desiderio di perdere se stessi, la propria individualità ed i propri confini fisici per entrare a fare parte di una dimensione cosmica: sta di fatto che usare una fonte esterna come una droga può mascherare la nostra capacità di cercare veramente dentro noi stessi, creando un’illusione: propro Maya che lo yogi vuole disvelare e distruggere. L’uso di stupefacenti è oggigiorno spesso decontestualizzato dalla dimensione sacra e collettiva, avulso dalla dimensione spirituale, per diventare semplicemente un atto di consumismo che soddisfa il nostro bisogno di trovare rapido sollievo alle nostre sofferenze interiori. Il suo calmare la mente è in realtà è solo un’ anestetizzarla. Sotto l’uso di sostanze la nostra mente sfugge al nostro controllo, a lungo andare non solo la intossica ma può causare depressione e dipendenza e non condurrà certo all’illuminazione. Il Samadhi non può venire dal fumare o dall’usare sostanze ad effetto psichedelico, ma da una disciplina, impegno e chiarezza mentale: l’antica scienza dello Yoga ci dà tutti gli strumenti per vivere una condizione permanente di gioia ed euforia interiore senza creare dipendenze, basta provare!

EFFETTI PSICHEDELICI DELL’IPERVENTILAZIONE: COME SBALLARSI RESPIRANDO

In generale qualsiasi processo che cambia la percezione ordinaria modifica le onde cerebrali, quindi lo stato di coscienza. Alcuni stati non ordinari di coscienza possono essere spontanei (forti stati emotivi come innamoramento, sesso e orgasmo, ispirazione artistica e creativa, estasi religiose etc.) o indotti con varie tecniche, orientali (quali yoga, respirazione e meditazione) e non (l’ipnosi), con macchinari (ad esempio il biofeedback) o con l’assunzione di sostanze psico-attive.

Per quanto riguarda le tecniche respiratorie, nell’iperventilazione, definita come respirazione rapida, il respiro aumenta fortemente il suo ritmo e questo accade di solito e spontaneamente quando facciamo esercizi aerobici, in quanto il corpo ha bisogno di incamerare più ossigeno ed espellere più anidride carbonica o quando camminiamo in alta montagna. Il ph del sangue diventa più alcalino e progressivamente scende nel sangue il livello di anidride carbonica.

In ambito terapeutico, anche la psicoterapia utilizza tutt’oggi tecniche consimili all’iperventilazione, come la respirazione olotropica del dottor Stanislav Grof e il rebirthing, per far emergere emozioni represse e traumi antichi seppelliti nell’inconscio, alcuni risalenti addirittura a prima della nascita. La leggera deprivazione di ossigeno simile appunto a quella che si prova in alta montagna, caratteristica di queste tecniche, rende possibile, sempre guidati da un terapeuta esperto e con modi sicuri ed efficaci, di riprodurre questi stati alterati di coscienza, stimolando l’inconscio ed il subconscio ad affrontare ed eventualmente anche guarire da eventi traumatici del passato ma anche a risvegliare intuito e creatività.

TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL PRANAYAMA MA NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE

Riguardo alle pratiche di iperventilazione e di ritenzione del respiro tipiche del pranayama classico possiamo leggere che gli effetti più diversi e strabilianti di tali respirazioni ritmiche e controllate vanno dal trattamento del raffreddore, asma bronchiale, costipazione, regolarizzazione della pressione sanguigna , migliore digestione ed ottimale funzionalità degli organi interni, per arrivare a stati non ordinari di coscienza, euforia e visioni mistiche, provocati dall’alterazione delle onde cerebrali, sino al più famoso e conosciuto risveglio della Kundalini.

Kapalabhati e Bastrika Pranayama ormai fanno parte dei pranayama classici che ogni praticante di yoga esperto dovrebbe conoscere e praticare in maniera corretta.

Ma analizziamo più dettagliatamente Bastrika e Kapalabhati: con essi facciamo circa 40-50 respirazioni al minuto, contro le 12-18 di una respirazione naturale, e questo fa sì che il volume di aria incamerata sia notevolmente maggiore. Infatti in Bastrika il volume di aria passa a 120 litri, contro i 7-10 litri per una persona che respira normalmente, gli effetti si avvertono subito e vanno da calore e sudore , (segno che il metabolismo si è accellerato) ad una certa vertigine, (segno di iperventilazione). Naturalmente anche Bastrika e Kapalabhati potrebbero avere degli effetti collaterali se eseguiti scorrettamente: tradizionalmente le tecniche di pranayama vanno iniziate solo dopo anni di pratica di asana e shatkarma, sotto la guida di un insegnante qualificato che ci può mettere in guardia da errori grossolani.

Dice il Saggio: Respirate, gente, respirate….(e meditate!!)

di Lorena Arcidiacono

fonte: ilgiornaledelloyoga.it



28/07/19

Essere libero, Vittorio Zanini


Pochi di quelli che dicono di essere liberi lo sono veramente. Chissà, forse hanno una visione personale della libertà; lo sono in alcune cose e non in altre che gli sembrano meno importanti o delle quali non possono fare a meno, oppure è a senso unico; vogliono esserlo loro ma non la tollerano negli altri. Per l'uomo veramente libero non ci sono confini, deve esserlo sempre e ovunque, senza nessun compromesso, la esige per lui e per tutti quelli che lo circondano, persone o animali che siano. Libero o lo sei o non lo sei, non ci sono mezze misure.

Vittorio Zanini

26/07/19

Immaturità e regressione, Vittorio Zanini


Non sono mai andato d'accordo con mio padre, c'è sempre stato un rapporto conflittuale tra di noi ma ultimamente ci sono dei momenti in cui siamo in sintonia, ogni tanto mi sembra che ci capiamo. Penso sia dovuto al fatto che, lui con la vecchiaia è ritornato ad uno stato adolescenziale, ed io invece non sono mai maturato. Questa sua regressione e la mia testardaggine nel non voler crescere e restare infantile per sempre, ci ha fatto incontrare a metà strada. Papà, ti voglio un gran bene, anche se sei una testa di cazzo, e tu penserai lo stesso di me, ma va bene cosi.

Vittorio Zanini

R-Evolution, Vittorio Zanini


L'uomo non sarà mai completo finchè non accetterà la parte femminile che è in lui. Quello rude e macho è una reminiscenza del passato, un ricordo del primitivo che abitava nelle caverne e doveva lottare per la sopravvivenza, bisogna superare quel modello per evolvere. Se la forza avrà sempre la meglio sull'intelligenza e la sensibilità, continueremo a regredire.

Vittorio Zanini

Fotografia di Gregory Colbert

25/07/19

Guardarsi dentro, Vittorio Zanini

Ogni tanto bisognerebbe farsi un esamino di coscienza, per capire se troviamo soddisfacente la nostra vita e quello che siamo diventati. Possiamo cambiare o restare cosi come siamo ma almeno consapevoli di aver fatto una scelta dopo averci riflettuto un pò su.
Vittorio Zanini

La follia è relativa, Vittorio Zanini


Ogni tanto in casa metto la musica a tutto volume e poi canto e ballo, giro sempre scalzo e quando piove capita che vada in giardino sotto l'acqua vestito come sono, spesso parlo da solo e tutti i giorni lo faccio con i gatti e le piante, però mi capita di farlo anche con altri animaletti, penso che mi capiscano più loro di molte persone. Se facessi queste cose in mezzo alla gente sarei considerato matto. La follia è relativa; la società in cui viviamo non mi sembra in grado di stabilire che cosa sia folle e che cosa assennato perchè è più pazza di molte persone che ha rinchiuso in manicomio. Conosco tutti i matti che girano per le strade di bologna, ogni volta che vado in città ne incontro qualcuno e ci parlo a lungo, sono molto più interessanti della maggior parte di quelli definiti normali, purtroppo ogni tanto non li trovo, regolarmente vengono rinchiusi, alcuni sono infastiditi dalla loro libertà di esprimere le emozioni senza nessun pudore. Ci sono canoni da rispettare quando siamo in società, per non essere considerati matti, che però cambiano da paese a paese; per esempio alcune cose che in italia sono considerate anormali, in india sarebbero normalissime. Io cerco di adeguarmi perchè amo la libertà, non sono un esibizionista e preferisco passare inosservato ma poi quando non mi vede nessuno faccio quel cazzo che mi pare. L'equilibrio è una questione individuale, non collettiva.

Vittorio Zanini

Kukicha: cos’è e come si prepara


Il Kukicha è quasi del tutto privo di teina, il che lo rende una bevanda adatta a tutti. Molti giapponesi lo utilizzano al posto dell’acqua durante la consumazione dei pasti, poiché favorisce la digestione.

Kukicha è una tipologia di tè verde, tipico della provincia giapponese di Shizuoka. 

Questo tè si differenzia dagli altri per il suo aspetto insolito: infatti si presenta come una combinazione di piccoli rametti e alcune foglie, perché si ottiene dalla spuntatura dei rametti della pianta (Camellia Sinensis) quando ha raggiunto i tre anni di età, a cui segue l’essicazione che dura circa un anno e poi una leggera tostatura. Infatti Kukicha significa Tè di Gambo (kuki=rametto) ed è conosciuto anche come Tè dei Tre Anni.

Proprietà del tè Kukicha

Il Tè Kukicha, come tutti i tè verdi, non subisce processo di fermentazione: questo consente di mantenere inalterate tutte le sue proprietà, poiché i principi contenuti non vengono modificati.

Il Kukicha contiene:

• polifenoli: dalle proprietà antiossidanti e depurative, che promuovono il benessere dell’organismo e contrastano i radicali liberi, a cui si deve l’invecchiamento cellulare.

In particolare, le catechine contenute nel tè sono regolatrici del metabolismo, stimolano la termogenesi, favorendo il controllo dell’accumulo di grassi, coadiuvano la diuresi, sostengono il benessere cardiocircolatorio.

• sali minerali e vitamine: calcio, ferro, manganese, rame, selenio, zinco, vitamina A, B1, B2, C, per la densità ossea, rinvigorire capelli e unghie, supportare le difese immunitarie.

Benefici del Tè KukichaIn generale il tè Kukicha contribuisce a:

• mantenere sotto controllo i valori della pressione arteriosa;

• regolare i livelli di colesterolo;

• contrastare la stanchezza;

• rafforzare il sistema immunitario;

• controllare il peso corporeo poiché svolge attività termogenica, cioè bruciagrassi. E’ indicato per coloro che stanno seguendo un regime alimentare dimagrante;

• alcalinizzare l’organismo per via ematica: bilancia infatti i livelli di acidità dell’organismo;

• riequilibrare i livelli glicemici;

• favorire la diuresi, depurare i reni e disinfiammare la vescica.

Il Kukicha è quasi del tutto privo di teina, il che lo rende una bevanda adatta a tutti, adulti, anziani e bambini e può essere assunto in qualsiasi momento della giornata. Molti giapponesi lo utilizzano al posto dell’acqua durante la consumazione dei pasti, poiché favorisce la digestione.

Anche la Macrobiotica riconosce l’efficacia delle sue proprietà, infatti il Kukicha fu introdotto in Europa dallo stesso fondatore, George Ohsawa e inserito in alcune indicazioni alimentari per la sua azione procinetica a livello digestivo.
Preparazione del tè Kukicha Questo thè è strutturalmente coriaceo, dato dalla presenza di rametti. La sua preparazione differisce da quella degli altri thè e richiede un po’ più di tempo perché in decozione.

E’ necessario portare a bollore l’acqua prima di aggiungervi un cucchiaino di rametti di Kukicha. Le proporzioni indicativamente sono 350 ml d’acqua per un cucchiaino da tè. Si fa sobbollire per altri 7 minuti, poi si toglie dal fuoco a riposare per circa un quarto d’ora. A questo punto è possibile filtrare e sorseggiare questo meraviglioso tè dal sapore dolce e mandorlato.

Particolare importante: i rametti possono essere riutilizzati altre 2 o 3 volte in infusione per ottenere un tè più leggero.

di Elisabetta Milani

fone: curenaturali.it

24/07/19

Sul merito e il successo, Vittorio Zanini


Confondiamo sempre il successo con il merito. La maggior parte di chi ha raggiunto il successo non vale niente. Per trovare l'oro bisogna scavare molto, proprio dove tutti vedono solo sabbia. Non sappiamo più giudicare ne le cose ne le persone; abbiamo sempre bisogno del cartellino per saper quanto costa qualcosa o del parere del gruppo per capire il valore di qualcuno. Come le persone brutte cercano di mostrare a tutti le poche qualità che hanno, le più belle fanno vedere a pochi solo una piccola parte delle meraviglie che albergano in loro. 

Vittorio Zanini

22/07/19

Al cuor non si comanda, Vittorio Zanini


Quando ci piace tanto una persona a volte si dice: "al cuor non si comanda", perchè diventa come una droga della quale si pensa di non poter più fare a meno. Invece bisognerebbe dire: "al cazzo, o alla figa, non si comanda", la maggior parte delle volte il cuore non c'entra niente. Chiamiamo le cose col loro vero nome che se raccontate queste cagate ai vostri figli poi passano metà della loro vita a fare confusione con le emozioni e i sentimenti, non capendo quali provengono veramente dal cuore e quali dai genitali.

Vittorio Zanini

20/07/19

La felicità degli altri aumenta la mia, non la diminuisce, Vittorio Zanini


Quando da ragazzino mi capitava di essere felice, non lo nascondevo, come non lo nascondo adesso quando mi capita, sono sempre stato abituato ad esprimere i miei stati d'animo apertamente, senza mascherare niente, è cosi che mi è stato insegnato ma tutte le volte che succedeva c'era sempre qualche adulto che faceva o diceva qualcosa che mi faceva sprofondare nella merda; mi ritrovavo di nuovo giù e non capivo perchè, addirittura a volte mi sentivo in colpa per aver provato quella gioia, senza averne in realtà di colpe, ero troppo ingenuo per capire. Adesso che sono un po meno ingenuo riesco a capire quello che succedeva: questi individui, che mettevano dei fermi alla mia allegria, erano persone perennemente scontente che soffrivano nel vedere gli altri stare bene e allora cercavano di renderli depressi come loro, cosi si sentivano meglio. E ancora oggi questi uomini, ormai anziani, si comportano nello stesso modo per me inconcepibile. A me capita di essere più felice se incontro persone felici e invece soffro nel vedere persone infelici; la felicità degli altri aumenta la mia, non la diminuisce.


Vittorio Zanini

Il cibo come medicina, Vittorio Zanini


Il mio obiettivo, postando le immagini di quello con cui mi nutro, è di dare un'educazione alimentare, che la maggior parte vedo che non ha. Col cibo ci si può curare e dovrebbe essere la nostra medicina. Quello che ingurgitiamo ci può far ammalare o guarire da molte malattie. Oggi quello che si mangia in occidente è quasi sempre spazzatura e sopratutto i poveri muoiono spesso per malattie dovute alla cattiva alimentazione. Dovrebbero insegnarlo nelle scuole come ci si deve nutrire per stare bene.

Vittorio Zanini

19/07/19

Che meraviglia dormire sotto le stelle, Vittorio Zanini


Che meraviglia dormire all'aperto, sotto le stelle, senza un tetto sulla testa che ci fa sentire come rinchiusi in una scatola e ci soffoca, si prova una grande sensazione di libertà e sembra di essere un tutt'uno con la natura. E' un atto di fiducia mettersi nelle mani della natura senza nessuna barriera per difenderci e lei ci ricompensa donandoci tanta energia, sopratutto al nostro risveglio. Quando vivevo in paesi arabi, la prima cosa che chiedevo quando arrivavo in un nuovo hotel era di vedere la terrazza sul tetto, perchè era li che dormivo la maggior parte delle notti.

Vittorio Zanini

Siete tutti uguali. Vittorio Zanini


Siete tutti uguali. La necessita di essere accettati ha reso gli esseri umani delle fotocopie. La globalizzazione ha cancellato quelle meravigliose diversità che c"erano nel mondo, vi hanno globalizzato anche il cervello. Smettete di cercare di piacere agli altri, più cercate di piacergli e meno gli piacete. Sforzatevi di essere voi stessi che anche se fate schifo almeno siete originali e non la brutta copia di qualcun'altro.

Vittorio Zanini

17/07/19

Ti ricordi questo e quello? Si, mi ricordo. Vittorio Zanini

Ci sono alcune persone, conosciute ai tempi delle superiori o dell'università, che in questo periodo mi chiamano, per salutarmi, perchè sono in vacanza e non sanno che cazzo fare, dicendomi sempre le stesse cose: ti ricordi questo e quello? e io rispondo: si, mi ricordo. Sono già ricchi ma lavorano tutto l'anno come dei muli per fare altri soldi e quando non lo fanno sono persi. In questi momenti ricordano i periodi felici vissuti in giovinezza perchè, pur avendo tanti soldi, la loro vita adesso è uno schifo e solo quando non fanno niente riescono a pensarci e a rendersene conto. Questi morti viventi non vedono l'ora che finisca la vacanza, per ritornare a non pensare.
Vittorio Zanini

16/07/19

Spingersi sempre oltre! Vittorio Zanini


Lo yoga insegna anche a spingersi sempre oltre, a spronarsi ad imparare qualcosa di nuovo in ogni lezione, per crescere un po di più ogni giorno che passa. E non parlo solo fisicamente, è sopratutto mentale l'evoluzione che si ottiene. Anche nella vita bisognerebbe imparare ogni giorno qualcosa di nuovo e rischiare un po di più del giorno precedente.

Vittorio Zanini

15/07/19

Amore malato, Vittorio Zanini


Pensate, come sarebbero stati diversi i testi delle canzoni e delle poesie, se non ci fosse mai stata sta stronzata del matrimonio tra due persone felici, che finisce sempre per renderle tristi, noiose e infelici. Tutti gli scritti d'amore, che siano poesie, libri o canzoni, mi fanno cagare. Questi minorati mentali autolesionisti che sono andati fuori di testa per una donna o per un uomo, mi viene l'orticaria a leggere le loro sdolcinate merdate. Ci sono tante tragedie nel mondo e voi invece pensate solo ai vostri piccoli problemucci d'"amore", mi fate vomitare. Vuoi scopare? E allora dimmi che ti tira la figa, che se mi dici che sei innamorata di me mi cadono i maroni per terra e mi passa la voglia.

Vittorio Zanini

Solo i pesci morti seguono la corrente del fiume Ⓐ Vittorio Zanini


Sono pochi quelli che riescono ad arrivare alla vecchiaia ancora vivi: la maggioranza, a parte qualche sporadico sprazzo di vitalità giovanile, si limita a lasciarsi trasportare dalla corrente per il resto della vita.

Vittorio Zanini

Sull'informazione, Vittorio Zanini


Sembra un paradosso ma smettendo di leggere i quotidiani riesci a capire quello che succede veramente nel mondo ed eliminando la tv cominci a vedere come stanno realmente le cose.

Vittorio Zanini












Andate tutti affanculo! Vittorio Zanini


Se qualche volta non ti viene di mandare affanculo tutti, c'è qualcosa di marcio dentro di te. E se, pur pensandolo, ogni tanto non lo fai, sei ancora più marcio.

Vittorio Zanini

Questo è il mio motto, Vittorio Zanini


Questo è il mio motto: mai chiedere aiuto, neanche se sei nella merda fino al collo e stai per affogare!

Vittorio Zanini

Sull'altruismo disinteressato, Vittorio Zanini


Per molte persone l'altruismo disinteressato è disarmante; non sono preparati a qualcuno che da senza volere niente in cambio, la società li ha convinti che si debba ricevere sempre qualcosa per quello che si fa.

Vittorio Zanini

Sull'Arte, Vittorio Zanini


L'arte non si vende, si regala! Il denaro è un limite alla creatività: i compromessi che si devono fare per adeguarsi ad un mondo sempre più piatto e a critici idioti interessati solo ad arricchirsi, limitano l'artista e rendono le sue opere lo specchio di una società decadente. I veri artisti muoiono poveri.

Vittorio Zanini

Illustrazione: Banksy artist

13/07/19

E anche la tv non c'è più! Vittorio Zanini


Oggi ho eliminato anche il televisore da casa mia. Basta cagate. D'ora in poi, quando ho un po di tempo per rilassarmi, solo buoni libri. La vita è breve, il tempo libero purtroppo è poco e non mi va di buttarlo nel cesso guardando la tv.

Vittorio Zanini

Illustrazione: Banksy artist

New life, Vittorio Zanini


Sto eliminando tante cose nella mia vita. È un processo lento ma inesorabile. Con alcune ho fatto fatica inizialmente, pensavo fossero indispensabili, appena me ne sono liberato mi sono reso conto che non lo erano mai state. Il vecchio lascia posto al nuovo che voleva entrare già da tempo ma trovava sempre la porta chiusa.

Vittorio Zanini

12/07/19

Vittorio Zanini, Sul turismo di massa


Vedendo il troiaio che fanno i turisti, mi è passata la voglia di parlare di viaggi sul mio blog. Sembrano formiche impazzite o cavallette devastatrici che divorano tutto. Mi è passata anche la voglia di viaggiare, non so più dove andare per non incontrarvi, siete dappertutto. Non voglio incentivare questo delirio. Non viaggiate, state a casa vostra che fate meno danni, tanto ormai il mondo, con questa globalizzazione di merda, è tutto uguale.

Vittorio Zanini

Vittorio Zanini, Won


Won, che significa "hai vinto", una piccola coreana conosciuta quando vivevo in Egitto. Ogni tanto mi torna in mente. Non sono razzista neanche per quello che riguarda le donne: mi piacciono tutte, di qualunque nazionalità e razza.

Vittorio Zanini




Illustrazione: Lee S. Hee, Korean artist

Vittorio Zanini, Le mie terrecotte


Mi ci sono voluti anni per arrivare a questa forma. Ci si avvicina alla perfezione ricercando l'essenziale, l'essenza, in qualsiasi cosa. Quindi togliendo, eliminando il superfluo, non aggiungendo. Spesso la semplicità è sinonimo di povertà, è invece il massimo della raffinatezza. La bellezza è il risultato di un lungo processo di semplificazione.