30/07/19
Hermann Hesse, Una biblioteca della letteratura universale
Con la nostra bella biblioteca universale non intendiamo affatto elevarci, a forza di letture, al livello di eruditi o, meno che mai, ergerci a giudici del mondo, ma solo entrare, attraverso le porte a noi più accessibili, nel santuario dello spirito. Cominci ciascuno da quello che è in grado di capire e di amare! Imparare a leggere, nel più alto senso della parola, non si potrà mai sui giornali e nemmeno su quel che ci capita in mano della letteratura contemporanea, ma solo sui capolavori. I quali, a volte, hanno un sapore meno dolce e piccante delle letture di moda. Vogliono esser presi sul serio, vogliono esser conquistati. E’ più facile assorbire in se stessi un ballabile americano, suonato in modo trascinante, che non le forme misurate, elastiche come l’acciaio, d’un dramma di Racine, o l’umorismo riccamente variegato e tutto tenui gradazioni, d’uno Sterne o d’un Jean Paul.
Se vogliamo che i capolavori dimostrino a noi quello che valgono, tocca prima a noi dimostrare quel che valiamo..
A determinare il valore che un libro può avere per me, non ha praticamente alcun rilievo che esso sia famoso o di moda. I libri non ci sono perché per un certo tempo tutti li leggano e vi trovino un tema di conversazioni mondane, e poi li dimentichino come l’ultima notizia di sport o di cronaca nera: i libri vogliono esser goduti e amati con calma e serietà. Solo allora ci sveleranno le loro intime bellezze e virtù..
Un libro che si sia letto con godimento, inoltre, bisogna assolutamente acquistarlo, anche se non è a buon mercato..
C’è un solo criterio, un’unica strada per formare e sviluppare il proprio spirito attraverso i libri: ed è l’attenzione a ciò che si legge, la paziente volontà di capire, l’atteggiamento umile di chi non rifiuta e rimane in ascolto. Chi legge soltanto per passatempo, per numerose e belle che siano le sue letture, le dimenticherà ben presto e si ritroverà povero come prima.
Chi invece legge i libri come si stanno ad ascoltare gli amici, vedrà come essi gli sveleranno i loro tesori e diventeranno per lui un intimo possesso..
La vita è breve, e a nessuno verrà chiesto nell’aldilà quanti libri è riuscito a leggere seriamente e fin in fondo. Perciò è imprudente e nocivo sprecare il proprio tempo in letture senza scopo. E non penso tanto alla cattiva qualità dei libri, ma soprattutto alla qualità della stessa lettura..Leggere spensieratamente e distrattamente è come andare a spasso in un bel paesaggio con gli occhi bendati. Né dobbiamo leggere per dimenticare noi stessi e la nostra vita quotidiana, ma al contrario perché ci sia possibile riprender in mano con maggior consapevolezza, fermezza e maturità la nostra esistenza.
Dobbiamo accostarci ai libri non come uno scolaro impaurito s’avvicina al gelido maestro, e neppure come il buono a nulla afferra la bottiglia d’acquavite, ma come lo scalatore s’avvicina alle Alpi, come il combattente entra nell’arsenale: non da fuggitivi e disamorati della vita, ma da volonterosi che cercano amici capaci di aiutarli. Se così fosse e avvenisse, non si leggerebbe molto più della decima parte di quanto oggi vien letto, e tutti saremmo dieci volte più lieti e più ricchi. E se ciò comportasse che i nostri libri non venissero più venduti, e se comportasse altresì che noi autori scrivessimo dieci volte di meno, questo non sarebbe affatto un guaio per il mondo. Poiché, com’è evidente, le cose non stanno meglio per quanto concerne lo scrivere che per il leggere.
Hermann Hesse, Una biblioteca della letteratura universale
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