31/08/19

Gli egoisti, Vittorio Zanini


Gli egoisti mi hanno insegnato ad essere generoso, vivendo accanto a spilorci che non fanno altro che accumulare ricchezze, ho imparato a scialacquare tutto quello che possiedo. Alcune persone hanno messo assieme talmente tanta roba in una sola vita che sembra umanamente impossibile, forse pensano di vivere in eterno, oppure hanno intenzione di portarsi tutto nella tomba come facevano i faraoni egiziani. Io quando ho un po di denaro lo spendo, me lo godo spudoratamente e comincio a preoccuparmi come farne altro solo quando l'ho finito. I soldi possono darti la libertà o togliertela, se ti accontenti te la danno altrimenti ti rendono loro schiavo.

Vittorio Zanini

23/08/19

Non colgo mai i fiori, Vittorio Zanini

Incontrate una persona libera, ve ne innamorate, la legate a voi e dopo un po vi ci allontanate perchè è cambiata. E' cambiata perchè gli avete tolto la libertà. Ve ne siete impossessati e avete cercato di cambiarla ma voi l'amavate com'era. Non colgo mai i fiori per non doverli vedere appassire.
Vittorio Zanini

22/08/19

Amanita muscaria, l’allucinogeno degli sciamani siberiani


L’ovolo malefico (Amanita muscaria) non è soltanto uno dei funghi velenosi più riconoscibili nelle foreste temperate dell’ emisfero settentrionale, è l’incarnazione stessa dell’idea del fungo velenoso. Questo fungo cosmopolita è noto da millenni per le sue proprietà psicoattive ed è entrato a far parte della cultura popolare di molte regioni del mondo.

La prima traccia letteraria dell’ Amanita muscaria risale al De vegetabilibus di Alberto Magno, testo in cui l’ ovolo malefico viene descritto come un efficace insetticida se polverizzato e mescolato con il latte: un componente del fungo sembra infatti attrarre gli insetti, specialmente le mosche.

Amanita muscaria e sciamanesimo

Per via dei suoi composti allucinogeni l’ Amanita muscaria ha avuto in passato un vasto impiego cerimoniale e religioso. Nelle regioni occidentali della Siberia, questo fungo era impiegato esclusivamente dagli sciamani per raggiungere lo stato di trance in combinazione con danze e musiche ritmiche.

Nelle zone orientali, invece, l’ Amanita muscaria era assunta anche dalla gente comune e per scopi ricreativi, di solito bevendo l’ urina espulsa da uno sciamano sotto l’effetto del fungo: dopo circa 1 ora dall’ingestione, l’espulsione di urina contribuisce ad eliminare buona parte dei composti tossici non metabolizzati e a mitigare gli effetti collaterali, come la forte sudorazione e le convulsioni.

Sembra che l’ovolo malefico sia stato utilizzato con scopi rituali e ricreativi anche tra i Sami (Finlandia), i Parachi (Afghanistan) e in diverse tribù native americane come gli Ojibwa. E’ inoltre possibile che la bevanda rituale indiana chiamata Soma o Haoma, citata nel Rigveda qualche millennio fa, fosse realizzata impiegando l’ Amanita muscaria come ingrediente principale.




Il ciclo vitale dell’ Amanita muscaria


L’ovolo malefico è un fungo di grandi dimensioni che emerge inizialmente dal terreno sotto forma di ovulo biancastro; man mano che si sviluppa, il cappello assume una colorazione intensa e viene gradualmente ricoperto da verruche bianche o giallastre di forma piramidale, espandendosi verso l’esterno fino a raggiungere una forma di disco quasi piatto negli esemplari più maturi.
l cappello di un ovolo malefico adulto varia da 8 a 20 centimetri di diametro, anche se non sono rari esemplari più grandi.

Per quanto l’ Amanita muscaria sia facilmente riconoscibile grazie al suo caratteristico cappello rosso, esistono in realtà almeno tre sottospecie che mostrano un piccolo grado di variabilità nella colorazione: le sottospecie americane, per quanto identiche nell’aspetto a quelle eurasiatiche, possono assumere colori che vanno dal rossastro al giallo chiaro o arancio.
L’ Amanita muscaria ha un rapporto simbiotico con il pino, l’abete, il cedro e la betulla e sfrutta spesso i semi di questi alberi per diffondere le proprie spore. Questo metodo di diffusione ha contribuito in tempi recenti alla colonizzazione dell’emisfero meridionale del pianeta dopo l’introduzione di alberi non nativi; in Nuova Zelanda, Australia e Tasmania il fungo si è adattato così bene da formare una nuova simbiosi, mai vista in passato, con i faggi del genere Nothofagus.




Sostanze tossiche dell’Amanita muscaria


L’ Amanita muscaria contiene una discreta gamma di sostanze neuroattive come acido ibotenico, muscimolo e muscazone, composti che possono provocare l’insorgenza di quella che viene definita sindrome panterinica: disturbi gastrointestinali, formicolii diffusi, convulsioni, delirio, allucinazioni visive e olfattive, difficoltà a distinguere realtà da fantasia.

Queste sostanze non sono distribuite uniformemente nel corpo del fungo, ma tendono a concentrarsi “a macchie” all’interno del cappello: assumere un frammento di Amanita potrebbe far ingerire un mix concentrato di tossine o una dose diluita di sostanze psicoattive.

Una dose di 6 grammi di muscimolo o di 30-60 grammi di acido ibotenico è sufficiente a causare effetti psicoattivi in un adulto. Ogni singolo esemplare di Amanita muscaria contiene sia la dose attiva di muscimolo sia quella di acido ibotenico e la concentrazione di queste sostanze può aumentare anche di 10 volte durante la primavera o l’estate.


Dose letale difficile da determinare

La dose letale di Amanita muscaria corrisponde a circa 15 funghi adulti. La bollitura in acqua può contribuire a rimuovere parte delle tossine idrosolubili (senza tuttavia eliminarle completamente), mentre l’ essiccazione sembra aumentare la potenza dato che tende a facilitare la trasformazione dell’acibo ibotenico nel più potente muscimolo.

Definire con esattezza una dose letale o psicoattiva non è però semplice: l’ Amanita muscaria è nota per la sua imprevedibilità e gli effetti collaterali possono variare enormemente in base all’individuo che l’assume.

I sintomi da avvelenamento appaiono generalmente dopo 30-90 minuti e raggiungono il picco dopo circa tre ore, ma alcuni degli effetti possono durare anche diversi giorni dipendentemente dalla dose ingerita.

L’avvelenamento da Amanita muscaria veniva trattato nell’antichità con l’utilizzo di carbone o carboni attivi entro le 4 ore dall’ingestione, oppure inducendo il vomito a breve distanza dall’assunzione del fungo.

Purtroppo non esiste alcun antidoto per le tossine dell’ovolo malefico, ma in tempi moderni è possibile trattare con successo un paziente intossicato; pare inoltre che non esista alcuna documentazione medica negli ultimi 100 anni che possa testimoniare con certezza la morte di un essere umano a seguito dell’ingestione di grandi quantità di questo fungo.

Fonte:vitantca.net

Quando mi viene a mancare qualcosa, Vittorio Zanini


Quando mi viene a mancare qualcosa, che sia una persona, un oggetto o un'abitudine, prima di cominciare a dispiacermene mi faccio una domanda: "era indispensabile per la mia vita?" e la risposta che mi do è sempre la stessa: "no, posso tranquillamente farne a meno!"

Vittorio Zanini

Quasi tutto quello che è nuovo mi disgusta, Vittorio Zanini

Col passare degli anni i miei gusti non sono molto cambiati: ne ho cinquanta e continuo a leggere i libri che leggevo quando ne avevo sedici. Quasi tutto quello che è nuovo mi disgusta. Penso che l'umanità non si sia evoluta molto negli ultimi decenni.
Vittorio Zanini

Io non ho amici, Vittorio Zanini


In questa società anche l'amicizia diventa un obbligo con regole prestabilite. Io non ho amici, conosco persone con le quali faccio un pezzetto di strada.

Vittorio Zanini

21/08/19

Kefir d'acqua

Il kefir d'acqua è una bevanda leggermente alcolica, ottenuta dalla fermentazione dei grani di kefir. Fra gli ingredienti dovrà sempre essere presente una percentuale dal 3 al 10% di zucchero e tanti altri ingredienti che possono variare a seconda delle ricette e dei gusti personali: limone, succo d'uva, succhi di frutta, frutta secca, malto, foglie fresche di menta ed erbe aromatiche come finocchiocumino o anice e perfino il miele o le radici di zenzero.
La bevanda ottenuta è molto dissetante e ricca di vitaminemineralifermenti lattici e probiotici. Per la fermentazione del kefir d'acqua si possono utilizzare i granuli per la fermentazione del kefir di latte; l'adattamento dei granuli richiederà alcuni giorni, due o tre fermentazioni il cui prodotto andrà scartato. Una volta avvenuto l'adattamento, i granuli di kefir tenderanno a scolorirsi fino a diventare trasparenti. Le fermentazioni devono avvenire in acqua e zucchero senza l'aggiunta di nessun altro ingrediente.
I granuli, una volta adattati all'acqua, non potranno più essere utilizzati per la fermentazione del latte: l'adattamento è irreversibile, perché nel kefir di latte vi sono circa trenta specie diverse di fermenti, nell'adattamento metà delle specie, quelle che fermentano il lattosio, muoiono. Il kefir d'acqua infatti comprende circa quindici specie di fermenti che riescono a digerire altri tipi di zuccheri, ma non il lattosio. Il kefir di latte quindi è molto più ricco in probiotici di quello d'acqua.
Il kefir d'acqua presenta abitualmente una quantità di alcol fra lo 0,2% e 1%. La quantità di alcol dipende dal tipo e dalla percentuale di zuccheri aggiunti, dal tempo di fermentazione e dalla quantità d'aria disponibile; in condizioni di anaerobiosi (senz'aria, quindi con il contenitore quasi pieno di liquido) prevalgono fermentazioni alcoliche e si otterrà una bevanda più alcolica. Il processo di fermentazione del Kefir produce CO2; per evitare rischi di rottura dovuti all'aumentata pressione interna, i contenitori in cui avviene la fermentazione non vengono sigillati ermeticamente.
Per la preparazione del kefir d'acqua occorrono tre ingredienti:
  • acqua;
  • grani di kefir d'acqua;
  • zucchero.
Inoltre occorrono:
  • barattolo;
  • bottiglia di vetro;
  • imbuto con filtro (in plastica o acciaio inossidabile);
  • cucchiaio (in plastica o acciaio inossidabile);
  • bilancia.
La quantità di zucchero da usare: la soluzione zuccherina può essere preparata aggiungendo dal 2,5% al 10% di zucchero rispetto al peso dell'acqua, in base ai gusti soggettivi.
I grani di kefir da usare: dal 7% al 10% della soluzione zuccherina usata.
Altri ingredienti: durante la fermentazione è anche possibile aggiungere della frutta (fresca e secca), purché ben lavata ed esente da impurità che potrebbero intossicare i grani di kefir. La frutta può essere aggiunta anche dopo la fermentazione, quando i grani sono stati separati dal liquido.
In un barattolo di vetro viene sciolto lo zucchero nell'acqua e, solo successivamente, vengono aggiunti i grani di kefir d'acqua. Il barattolo viene coperto con un fazzoletto di tessuto, quindi riposto in ambiente buio e fresco. La fermentazione può durare 24-48 ore. Al termine della fermentazione, i grani vengono separati dal liquido fermentato usando un imbuto con filtro o un colino e vengono usati per la preparazione di altro kefir d'acqua. Il kefir d'acqua, invece, trasferito in una bottiglia, può essere consumato da questo momento in poi, eventualmente aggiungendo frutta o succhi a piacere.
Ad ogni fermentazione, la quantità di grani aumenta. Inizialmente si potrà preparare una dose minore di kefir d'acqua, tuttavia periodicamente sarà necessario eliminare i grani in eccesso, che possono essere donati a conoscenti od essiccati a temperatura ambiente e conservati fino a un anno, chiusi in un barattolo.

Note

Voci correlate

Altri progetti


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

20/08/19

Ho tanti progetti a lunga scadenza, Vittorio Zanini


Io sono come un gatto, aspetto pazientemente l'occasione giusta. Me la creo, getto le basi per quello che voglio ottenere. Ho tanti progetti a lunga scadenza. Prima o poi quello che mi sono prefissato lo realizzo sempre, è solo questione di tempo. I topi sono stupidi e ci gioco, non hanno progetti, vivono la giornata e assomigliano a fastidiose mosche che hanno nella merda la loro massima aspirazione su cui posarsi.

Vittorio Zanini

15/08/19

Ho cercato tanto nella vita, Vittorio Zanini


Ho cercato tanto nella vita, non ho fatto altro. Mi sono infilato in abissi spaventosi i cui vortici mi tiravano sempre più giù, ho frequentato le persone più pericolose che ci fossero in giro, visitato paesi lontani molto diversi dal mio dove spesso c'erano conflitti in atto. Ho sfidato la morte più volte per capire delle cose. E adesso mi arriva tutto quello di cui ho bisogno, trovo quello che stavo cercando restando fermo in un posto e frequentando persone normali. La bellezza l'ho trovata nella semplicità, intelligenza e creatività nelle persone più emarginate. Ma è stata necessaria questa ricerca per capire che è già tutto dentro di noi, in ogni luogo puoi essere felice e trovare quello che ti serve per vivere.

Vittorio Zanini

10/08/19

Mi basta l'essenziale per essere felice , Vittorio Zanini


Più mi libero di cose che possiedo e più mi sento bene, leggero. Le cose materiali e i soldi che accumuliamo diventano una schiavitù, un muro invalicabile e sempre più alto che costruiamo tra noi e la libertà, credendo invece di conquistarla. Il mio obiettivo non è quello di non desiderare più niente ma di desiderare sempre meno. Scremare tutto il superfluo e conservare solo l'essenziale. Sono felice per quello che ho, non desidero cose che non possiedo e non vorrei essere in nessun altro posto che in quello in cui mi trovo in questo momento.

Vittorio Zanini

08/08/19

Luigi Pirandello, Arte e Scienza


"Perché?" - "Perché dico sempre la verità." - "Anche quando non ce n’è bisogno?" - "Sempre. È una malattia.
Come se avessi un cane nella pancia che si mettesse ad abbaiare con la mia bocca. Ognuno mi detesta per quel che gli dico in faccia e ognuno mi vuol bene per quel che dico in faccia agli altri. E cosí, un poco amata, un poco detestata secondo i momenti, non ho mai trovato chi mi voglia bene due giorni di seguito."

Luigi Pirandello, Arte e Scienza
 

Pablo Neruda, Ode al gatto






Gli animali furono imperfetti
lunghi di coda
plumbei di testa
piano piano si misero in ordine
divennero paesaggio
acquistarono nèi grazia volo
il gatto
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso
nacque completamente rifinito
cammina solo
e sa quello che vuole.

L’uomo
vuole essere pesce e uccello
il serpente vorrebbe avere ali
il cane è un leone spaesato
l’ingegnere vuol essere poeta
la mosca studia per rondine
il poeta
cerca di imitare la mosca
ma il gatto
vuol solo essere gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda
dal fiuto al topo vivo
dalla notte
fino ai suoi occhi d’oro.

Non c’è unità come la sua
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione
è una sola cosa
come il sole o il topazio
e l’elastica linea de suo corpo
salda e sottile
è come la linea della prua
di una nave
i suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola fessura
per gettarvi
le monete della notte.

Oh piccolo
imperatore senz’orbe
conquistatore senza patria
minima tigre di salotto
nuziale sultano del cielo.

Pablo Neruda, Ode al gatto

01/08/19

Sull'arricchirsi, Vittorio Zanini


Sono cosi tristi e poco dignitose le persone che cercano di arricchirsi. La signorilità non si acquisisce facendo i soldi. I miei amici barboni hanno molta più classe di voi.

Vittorio Zanini