I ricercatori hanno scoperto un composto psichedelico nei funghi allucinogeni che permette di resettare alcuni circuiti del cervello delle persone depresse
I composti psichedelici come l'acido lisergico (LSD) e la psilocibina sono popolari per il loro uso come droga, ma meno per ciò che i ricercatori affermano essere i loro effetti terapeutici.
Negli ultimi dieci anni, molti scienziati hanno condotto una serie di studi in questo senso e hanno scoperto che i funghi allucinogeni, per esempio, potrebbero aiutare a trattare alcuni dei sintomi della depressione clinica così come – lo studio americano è dell'anno scorso – la psilocibina potrebbe liberare i pazienti affetti da tumore dall'ansia e dalla depressione.
Recentemente, gli scienziati dell'Imperial College hanno scoperto che la psilocibina può «resettare» l'attività cerebrale nei pazienti affetti da depressione. Il loro studio, pubblicato nella rivista «Scientific Reports», evidenzia come la psilocibina abbia dato ai pazienti un impulso di partenza per combattere la depressione clinica, un vero e proprio «start».
I ricercatori hanno trattato 20 pazienti con una forma di depressione resistente ai trattamenti con due dosaggi (da 10 mg e da 25 mg, a una settimana di distanza) di psilocibina. Immediatamente dopo aver ricevuto le dosi, i pazienti hanno dichiarato di aver avuto una riduzione dei sintomi depressivi, confermata dalle scansioni del loro cervello che hanno mostrato una riduzione del flusso sanguigno in aree coinvolte nella gestione delle risposte emotive, dello stress e della paura. Un vero e proprio riavvio.
Sembra che durante il viaggio generato dalla droga, le reti cerebrali abbiano attraversato una disintegrazione iniziale che è stata seguita da una reintegrazione, quando i pazienti hanno abbandonato lo stato psichedelico.
Ovviamente il numero di persone che hanno provato questo trattamento è ancora esiguo, ma i ricercatori hanno intenzione di continuare su questa strada con uno studio più grande.
I tentativi di auto-medicazione sono fortemente sconsigliati.
fonte: ecoseven.net
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