01/12/17

Fieno greco


Il fieno greco è considerato un tonico ricostituente. A tali proprietà si aggiungono anche un'azione nabolizzante e antianemica, ipoglicemizzante e ipocolesterolemizzante.

Che cos'è

Il fieno greco (Trigonella foenum-graecum) è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle leguminose. Diffusa in tutta l’area del Mediterraneo, la si trova più frequentemente nelle zone costiere (resiste bene alla salinità del terreno), ma anche nelle aree pedemontane.
Alta una cinquantina di centimetri, ha foglie tripartite che ricordano il trifoglio. A questa caratteristica si deve il nome scientifico (Trigonella), mentre il nome volgare deriva dal suo antico uso come foraggio. I fiori, solitari, sono bianchi o giallini.
Il frutto è un legume con semi piatti romboidali che emanano un intenso odore di fieno, spesso considerato sgradevole.
Semi e foglie sono ricchi di saponine steroidee (diosgenina, yamogenina), fitoestrogeni (vitexina, quercetina, luteolina), alcaloidi (trigonellina, genzianina), vitamine (PP, complesso B, A e C), lisina, triptofano, sali minerali (ferro, fosforo) e cumarine.
Quando può essere usato

Tonico e ricostituente, è utile durante le convalescenze, negli stati di affaticamento e in quelli anemici. Possiede anche un’azione anabolizzante che favorisce la crescita muscolare. Ed ha un’azione antianemica.
Riduce i livelli della glicemia e della colesteolemia.
I cataplasmi di farina di fieno greco combattono la pelle grassa, i foruncoli e l’acne.

Meccanismo d’azione

Durante il transito intestinale degli alimenti le saponine presenti nella pianta si legano al colesterolo riducendone l’assorbimento.
Per quanto riguarda gli zuccheri, il loro assorbimento intestinale è invece reso difficile dall’elevata quantità di fibre grezze e di sostanze mucillaginose.
Le sostanze steroidee anabolizzanti favoriscono la sintesi proteica e la formazione del tessuto muscolare, mentre i fitoestrogeni stimolano la crescita del seno e la produzione di latte, che però assume il caratteristico odore della pianta, solitamente sgradito al lattante.
All’azione sul sistema ormonale va imputato anche l’aumento dell’emopoiesi, ossia della produzione di cellule del sangue.
Il complesso delle sostanze contenute stimola inoltre i centri cerebrali della fame.

Come si presenta

È possibile trovarlo come polvere, estratto secco, estratto fluido titolato (la formulazione migliore), preparato per infuso, al quale sono spesso aggiunti altri estratti (come quello di liquirizia) per correggerne il sapore.

Posologia

La posologia dipende dalla titolazione. Per l’infuso, 1 cucchiaino in 300 ml di acqua bollente o 1,5 grammi di polvere lasciati macerare per tre ore nell’equivalente di tre tazze di acqua, da assumere in due-tre volte nell’arco della giornata.
La dose giornaliera di estratto fluido va da 1 a 1,3 gocce per kg di peso corporeo, suddivise in due somministrazioni circa 30 minuti prima dei 2 pasti principali.

Precauzioni

Per la ricchezza in fibre e mucillagini, può ridurre l’assorbimento intestinale dei farmaci somministrati per via orale. L’assunzione del fieno greco dovrebbe quindi avvenire lontano da quella dei farmaci.
Non va assunto in gravidanza in quanto stimola le contrazioni uterine.

Interazioni

A causa del loro effetto ipoglicemizzante, gli estratti di fieno greco non dovrebbero essere utilizzati in pazienti diabetici in trattamento con insulina o ipoglicemizzanti orali. Nei casi di assunzione concomitante si raccomanda comunque di monitorare attentamente la glicemia.
Non va assunto da pazienti che siano in terapia con farmaci anticoagulati a causa del suo contenuto in derivati cumarinici, che li esporrebbe al rischio di emorragie.
Non va assunto in concomitanza con l’uso di diuretici, lassativi e farmaci che inducono una riduzione dei livelli di potassio nel sangue, per il rischio che insorgano aritmie.


Tramite: saperesalute.it

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