07/12/17

Storia del sionismo - Palestina, Capire il torto, di Paolo Barnard - Completo


Ognuno è ebreo di qualcuno. Oggi i palestinesi sono gli ebrei di Israele. Primo Levi




Storia del sionismo 

Solo quando l'opinione pubblica occidentale saprà cosa è accaduto in Palestina dal 1897 al 1951, capirà di chi è il grande torto nel conflitto - capirà che il Grande Terrorismo è israeliano, e che il terrorismo palestinese è REAZIONE a decenni di orrori sionisti - capirà che i palestinesi hanno RAGIONE, e che la loro reazione di violenza è oggi solo esasperazione convulsa per tanta indicibile ingiustizia. E l'opinione pubblica occidentale a quel punto fermerà il conflitto.
Ma all'opinione pubblica occidentale nessuno mai racconta cosa è accaduto in Palestina dal 1897 al 1951.

Paolo Barnard

05/12/17

☼ Viaggiare ✫☾❧ Raimon Panikkar



Ogni cultura è un mondo, ogni cultura è un universo e non solo un modo di vedere e vivere la realtà: è un'altra realtà. E questa realtà io non la vedo. E' l'altro che me la fa vedere, che me la rivela quando ascolto. E io lo amo solo quando lo conosco. Tutto è connesso. 


Raimon Panikkar

Viaggiare allunga la vita: ecco perché


Se siete in dubbio se partire o meno, se farvi o meno quel viaggio, se siete in dubbio perché volevate risparmiare o ‘ora non so se è il momento giusto’, rompete ogni indugio e andate! La vostra salute vi ringrazierà e vivrete più a lungo. No, non è tanto per dire e non è nemmeno una bufala da web, ma è il risultato di diverse indagine scientifiche e psicologiche che sono giunte tutte alla medesima conclusione: viaggiare allunga la vita. Ecco le conclusioni di diversi studi pubblicati su siviaggia.it

Le sette ragioni per cui viaggiare fa bene alla salute:

Riduce lo stress – I viaggi fanno aumentare la felicità, di conseguenza fanno diminuire la depressione e l’ansia. La sensazione positiva di un viaggio dura settimane dopo il rientro.  

Migliora le difese immunitarie – Quando stiamo bene si innalzano le nostre difese immunitarie. Inoltre durante i viaggi veniamo spesso a contatto con batteri e virus nuovi che non fanno altro che far lavorare e migliorare il nostro sistema immunitario.

Migliora la salute del cervello –  Chi viaggia ha una mente più libera e creativa. Stando a il Journal of Personality and Social Psychology chi viaggia all’estero è più aperto mentalmente ed emotivamente più stabili. Inoltre ci rende più curiosi e mentalmente molto attivi.

Riduce il rischio di malattie cardiovascolari – Se viaggiare fa diminuire lo stress consequenzialmente fa stare meglio e in salute il nostro cuore. Il Framingham Heart Study ha rivelato infatti che le persone che viaggiano ogni anno sono meno soggetti a un attacco di cuore o a sviluppare malattie cardiache.

Migliora lo stato di forma fisica generale – Viaggiando siamo costretti a muoverci di più. Sia per un giro in un museo o per una passeggiata sulla spiaggia. Inoltre la voglia di scoprire ci fa essere più attivi e non ci fa sentire la stanchezza.

Alcuni luoghi hanno specifici effetti curativi – Dall’aria buona di montagna ai centri termali ci sono posti in cui il nostro fisico ha la possibilità concreta di rigenerarsi.

Allunga la vita – Tutti questi aspetti portano alla conclusione che se siamo meno stressati, più felici, fisicamente in forma, mentalmente attivi avremo una vita più lunga e più soddisfacente.

Pubblicato il 7 dicembre 2015 da viagginews.com 


Camminare a piedi nudi per riconnettersi con la Madre Terra, tutti i benefici dell'earthing


Camminare senza scarpe salverà la nostra salute? Secondo un nuovo esercito di passeggiatori a piedi nudi, sostenuto da medici e scienziati con relativi studi, è proprio così. La scoperta è simile all’acqua calda, tanto semplice da rasentare il banale: chi non si sente bene dopo aver camminato sul bagnasciuga di una spiaggia o sull’erba fresca di rugiada? Il cosiddetto grounding, la pratica di radicamento a terra attraverso i piedi, è ben conosciuta nello yoga così come in altre discipline orientali quali il T'ai chi ch'uan e Qì Gōng. Ma recenti studi portati avanti da scienziati statunitensi come Gaetan Chevalier, James Oschman, Stephen Sinatra e Martin Zucker hanno portato questa piacevole sensazione a tutto un altro livello.

Il punto fondamentale è che lo scambio diretto tra la nostra pelle e gli elettroni che si accumulano sulla superficie terrestre serve a neutralizzare le molecole instabili nel nostro organismo, all’origine di molti danni fisici. Si tratta dei cosiddetti radicali liberi, il prodotto naturale ma tossico di alcuni processi metabolici del corpo umano. Un eccesso di queste molecole cariche positivamente è la causa di una serie di reazioni a cascata che provocano distruzione cellulare e invecchiamento. Non solo, possono indebolire il sistema immunitario e peggiorare ogni genere di infiammazione nel corpo.



Fino ad ora ci siamo difesi contro l’attacco dei radicali liberi soprattutto attraverso il cibo: mangiando verdure fresche e frutta di stagione in particolare. Ma la scienza dimostra oggi che esiste un altro sistema molto efficace e non dispendioso: basta infatti camminare per 30 minuti al giorno a piedi nudi per neutralizzare la carica positiva dei radicali liberi, tornare in sintonia con la componente energetica terrestre e in sostanza ricaricare il nostro sistema immunitario.


In alternativa ai “piedi nudi nel parco” è possibile anche dormire direttamente sul suolo, oppure connettersi a quest’ultimo attraverso materiali conduttori che si dipanano dal nostro letto fino al terreno più vicino o allo scarico a terra.

Uno studio pubblicato lo scorso febbraio 2013 dall’Università della California Irvine dimostra inoltre che praticare l’earthing, migliora la fluidità del sangue diminuendo così i rischi cardiovascolari come infarto e ictus. Anche altri effetti positivi sono stati osservati in laboratorio su persone equipaggiate di elettrodi e invitate a soggiornare o dormire su superfici di terriccio allestite appositamente. Nei soggetti in esame sono diminuiti disturbi del sonno, dolori muscolari e articolari di vario genere, artrite, diabete, asma e persino sintomi più gravi legati a insufficienza motoria e sclerosi multipla.


I benefici valgono anche per gli atleti professionisti, come assicura Jeffrey Spencer, ex olimpionico statunitense di ciclismo e attuale medico chiropratico della squadra nazionale di ciclisti d’oltreoceano che invita a tecniche di grounding quotidiano i suoi atleti, come altri clienti tra cui il team di ballo della cantante Celine Dion a Las Vegas.

È dalla seconda guerra mondiale che la gomma è comparsa sotto i nostri piedi isolandoci dalla crosta terrestre, spiegano gli autori del libro "Earthing a piedi nudi, curarsi con l’energia della terra". Prima di allora il contatto era assicurato dall’assenza di scarpe o da leggere protezioni in pellame, ancora in grado di condurre l’energia elettrica. Fino agli anni Cinquanta eravamo pertanto connessi con gli elettroni disponibili sulla superficie terrestre grazie a reazioni energetiche sotterranee e fulmini che scaricano la tensione sul suolo. Anche in età più antiche il riposo notturno era un tempo direttamente collegato al terreno: i primi letti rialzati in bronzo comparvero per la prima volta nell’Egitto dei Faraoni 3.000 anni fa, com’è riportato nel libro.

Per gli appassionati di earthing ogni strumento d’isolamento dalla crosta terrestre, e le scarpe in maniera particolare, sono una delle invenzioni più dannose dell’ultimo secolo. Insomma, forse è davvero una buona idea quella di fondare un club di passeggiatori a piedi nudi, il segreto è trovare il posto adatto in modo da evitare oggetti appuntiti, asfalto isolante, sporco eccessivo, batteri o escrementi di animali.

Camminare allena inoltre il sistema cardiocircolatorio, aiuta a perdere peso e, se portiamo l’attenzione al respiro in maniera costante, è una forma meditazione in movimento che ci permette di scaricare pensieri ed emozioni liberando la “memoria interna” del nostro cervello, proprio come quando svuotiamo il cestino del nostro computer. Aiuta a riconnetterci con la natura e rallentare il ritmo per rientrare in sintonia con quello terrestre quando ne abbiamo bisogno.

Già Ippocrate, il padre della medicina moderna vissuto 2.500 anni fa, aveva intuito i danni da disconnessione dalla natura. Diceva infatti “che nessuna malattia arriva all’improvviso, ma è sviluppata attraverso una serie di peccati quotidiani contro la natura. Quando ne accumuliamo un numero abbastanza grande la malattia appare”. Allo stesso modo, un adagio tradizionale dei nativi americana recita: “I Piedi sani possono ascoltare il vero cuore di Madre Terra”. L’obiettivo degli appassionati di earthing è riconnettere l’intera popolazione mondiale al pianeta. 

di Paola Richard 

Pubblicato il 6 giugno 2013

Fonte: huffingtonpost.it

04/12/17

La Bevanda di Acqua e Limone: la Doccia Interna Mattutina


Questa bevanda è semplice ma molto, molto efficace. Ecco tutti i consigli per metterla in pratica da subito.



L’acqua e limone è una bevanda preziosissima, da bere al mattino al risveglio. Questa ricetta naturale aiuta a disintossicare il corpo e agisce come un vero e proprio lavaggio dell’apparato gastrointestinale. Ma vediamo più dettagliatamente le indicazioni e i benefici di questa semplice ma utilissima bevanda.



Indicazioni



Una pulizia del corpo

Drenaggio delle tossine

Lavaggio dell’apparato gastrointestinale

Lavaggio dell’apparato renale

Drenaggio epatico

Regolarizzazione dell’intestino

Alcalinizzazione dell’organismo 

Benefici

Una depurazione generale

Siamo abituati a fare tutti i giorni una doccia, cioè a lavarci esternamente. Ma non consideriamo che è necessaria anche una doccia interna. Uno dei miei primi consigli come naturopata è quello di bere ogni mattina, al risveglio, una grande tazza di acqua ben calda, con il succo di mezzo o un limone. Questa bevanda “lava” il corpo dall'interno. L'acqua calda dissolve le scorie e le impurità.

Il drenaggio delle tossine

L’acqua ben calda che scende a digiuno lungo l’apparato gastrointestinale insieme all’azione solvente del limone agiscono con un’azione di pulizia. Questa bevanda rimuove le tossine, i residui della digestione e il muco che spesso si deposita nell’intestino. È un po’ come quando si lavano i piatti con acqua ben calda e sapone: i detriti si sciolgono e lo sporco viene eliminato. Il calore di questa bevanda al limone esercita inoltre un’azione di drenaggio del fegato e della cistifellea, eliminando i ristagni di bile.

L’azione alcalinizzante

Il succo di limone esercita un’importante azione alcalinizzante. Può sembrare strano, perché il sapore del limone è acido. Ma la realtà è che quando si introduce il limone all’interno del corpo, la reazione che si determina è alcalina. Lo si può constatare personalmente, verificando il pH urinario con le cartine di tornasole. Se si misura il pH delle urine prima di assumere l’acqua e limone e dopo circa trenta minuti dalla sua assunzione si noterà che i valori si sono alcalinizzati. Questa azione è particolarmente importante perché quando c'è uno stato di acidosi è molto più probabile che si instauri la malattia. Invece quando l'organismo è "correttamente alcalino” c'è benessere.

La regolarizzazione intestinale

La bevanda dell’acqua e limone aiuta a regolarizzare l’intestino. Spesso si pensa che il limone abbia un’azione astringente. Ma non è vero. L’acqua e limone è indicata sia per la stitichezza che per la diarrea: nel primo caso ha un’azione emolliente sulle feci e stimola l’evacuazione; nel secondo caso ha un’azione disinfettante e battericida. È questo il motivo, e non l’azione astringente, per il quale il limone viene indicato per la diarrea.

La purificazione renale

La bevanda all’acqua e limone attiva e purifica i reni.

Il drenaggio epatico

Il limone esercita un’azione benefica sul fegato e sulla cistifellea. È una fonte ricca di limonene, fondamentale nell’azione disintossicante del fegato.

La stimolazione del metabolismo

Questa bevanda, assunta come indicato, stimola dolcemente il metabolismo. È quindi indicata nel caso si desideri perdere peso in eccesso. Se invece, al contrario, si è troppo magri, la bevanda aiuta a dare energia.

Benefici su più fronti

Se impari ogni mattina a bere l'acqua e limone al risveglio scoprirai entro dieci giorni un nuovo benessere: si riduce anche l'alito pesante, la digestione migliora e si avverte un nuovo senso di leggerezza. Persino la pelle diventa più bella e luminosa.

Istruzioni

Un rito mattutino

Ingredienti:

acqua minerale naturale 300-400 ml
limone, mezzo o uno intero
una bella tazza grande, da utilizzare per questa bevanda. Scegline una che ti piace: contribuirà al tuo rito di salute mattutino.
Scalda l’acqua fino a una temperatura di calore tollerabile, spremi nel frattempo il succo di mezzo o un limone, filtralo in modo da eliminare eventuali semi e filamenti della polpa, poi versa l’acqua e il limone nella tazza. La bevanda va sorseggiato a piccoli sorsi, in un tempo breve, senza lasciarla raffreddare.
Dopo dieci-quindici minuti è possibile fare la colazione. Per lasciare a questa bevanda il tempo necessario di agire è consigliabile assumerla subito, al risveglio. È un rito di benessere. Io lo faccio da tanto tempo: mi alzo e vado subito in cucina a preparare questa bevanda di salute. Poi proseguo con la routine mattutina. Al termine faccio colazione.

Avvertenze e controindicazioni

Leggi bene!

E’ consigliabile bere l'acqua limone con la cannuccia perché, se assunta tutti i giorni, può danneggiare lo smalto dei denti. Inoltre, al termine della sua assunzione, si consiglia di bere uno o due sorsi di acqua fresca risciacquando la bocca e la gola.
La tazza all’interno non deve essere di ceramica colorata o con dei disegni, perché l’azione solvente del limone ne estrarrebbe eventuali sostanze tossiche.
Se hai difficoltà ad abituarti all'acqua e limone, perché il sapore è troppo aspro, ti consiglio di iniziare con un cucchiaino fino ad arrivare a mezzo, o meglio un limone intero.

Importante.Questa bevanda non è consigliabile per chi soffre di gastrite. Per chi soffre di questo disagio, come doccia mattutina, consiglio una tisana. Molto adatta, per questo caso, è la tisana di malva.

Altre ricette naturali

Le varianti della bevanda di acqua e limone

L’acqua e limone salina. Se si vuole aumentare l’effetto alcalinizzante del limone si aggiungerà un pizzico di sale.
L’acqua e limone piccante. Se si vuole aumentare l’effetto stimolante del limone si aggiungerà una punta di peperoncino. In questo caso la bevanda è particolarmente indicata per chi desidera eliminare il muco gastrointestinale. Dopo aver aggiunto il peperoncino è necessario mescolare molto bene e bere immediatamente. È consigliabile anche mescolare di tanto in tanto mentre si beve.
L’acqua e limone concentrata. In caso di difficoltà digestive, pesantezza di stomaco o dopo un pasto abbondante consiglio di bere mezzo bicchiere di acqua molto calda con il succo di mezzo limone. Aiuta lo svuotamento gastrico.
L’acqua e limone bicarbonata. È un rimedio che combatte l’acidità di stomaco. Basta aggiungere un pizzico di bicarbonato a una tazza di acqua ben calda con il succo di mezzo limone. Si combatte così l’indigestione e si riducono i gas intestinali. Questo rimedio è utile anche quando si è mangiato troppo, per esempio al ristorante.

Risolvere naturalmente tanti disturbi

Consigli preziosi da tener sottomano

Durante il giorno. L’acqua e limone può essere assunta anche durante la giornata. Se si beve lontano dai pasti, si può mantenere la dose di limone indicata per il mattino, se si beve vicino ai pasti, o durante i pasti, si aggiungerà solo qualche goccia di limone. Il sapore acidulato di questa bevanda la rende estremamente dissetante. L’acqua acidulata con il limone può essere definita la bevanda col maggior potere dissetante in assoluto.
In caso di diarrea si consiglia di assumere l’acqua e limone più volte al giorno. Oltre ad avere un’azione disinfettante sull’intestino, esercita anche un’azione reidratante, apportando minerali e vitamine.
In caso di mal di testa o di difficoltà digestive. Si consiglia l’assunzione di acqua e limone, nella dose concentrata. Se il mal di testa dipende da difficoltà digestive viene notevolmente alleviato. Questa ricetta migliora infatti la digestione difficile.
In caso di obesità è particolarmente indicato assumere questa bevanda due o tre volte al giorno, lontano dai pasti. In questo modo viene enfatizzata l’azione di stimolazione del metabolismo.
Per un effetto energetico, assume insieme all’acqua e limone mezzo grammo di vitamina C, del tipo naturale. Si otterà l’effetto stimolante di un caffè.

Scritto da Simona Oberhammer

02/12/17

Namaste: che cosa significa il saluto indiano a mani giunte


Quante volte ti sei trovato in una classe di yoga ed hai sentito usare questo saluto indiano a mani giunte? Ti sei mai chiesto quale è il significato che si nasconde dietro a questo semplice gesto? Come si pronuncia correttamente? Perché si usa?
Anche io mi sono fatto queste domande numerose volte.
Quando ho iniziato a fare yoga ripetevo questa parola ogni volta che iniziava o che finiva una classe semplicemente per seguire la mia insegnante.
Nel giro di poco tempo però, la mia curiosità per tutto quello che ruota nel mondo dello yoga ha preso il sopravvento e mi ha spinto a fare delle ricerche approfondite, per scoprire quale fosse il vero significato di Namaste.
Ad essere sincero, ho scoperto molto di più di quello che inizialmente immaginavo e lo scoprirai anche tu in questo articolo.
Precisamente imparerai il significato della parola, come si pronuncia correttamente, come fare il gesto delle mani, perché si usa, la storia di questo saluto indiano e cosa significa il suo simbolo.

Namaste namasté namaskar

Namaste, namastè, namastèe o namaskar è un antico saluto indiano che viene usato molto spesso anche in altre zone dell’asia e non solo.
Nella cultura indiana, questo gesto è considerato un mudra (anjali mudra), un gesto simbolico delle mani che spesso viene utilizzato nella pratica dello yoga. Secondo gli yogi infatti, il fatto di posizionare o muovere le mani in certo modo, influenza tutto il corpo.
Namaste, conosciutissimo anche come namaskar, viene di solito pronunciato mentre si portano le mani giunte al petto e può essere usato come saluto, sia quando ci si incontra che quando ci si lascia.

La parola Namaste e la sua pronuncia



Prima di tutto andiamo ad approfondire l’etimologia della parola. Questo termine sanscrito è composto da: “Namas” = che significa prostrarsi, inchinarsi, salutare; “Te” = che invece significa “a te”; Quindi unendo i due termini arriviamo al significato completo di questa parola: io saluto te, io mi inchino a te, io mi prostro a te. A questa parola è però associata una valenza spirituale, per cui può essere tradotta in modo più completo con: “mi inchino alle qualità divine che sono in te”. In sostanza, il significato ultimo del saluto è quello di riconoscere la sacralità che c’è in ognuno di noi. Come si pronuncia Sicuramente ti sarà capitato anche a te di sentire diversi modi di pronunciare Namaste. Chi pronuncia questo saluto con la l’accento finale, chi senza accento e chi, come gli americani, creano una loro pronuncia di questa parola, come se l’avessero inventata loro. Ad essere sincero, navigando sul web non ho trovato una pronuncia corretta ed una sbagliata. La versione più diffusa però è sicuramente quella con l’accento sull’ultima vocale. Il significato di Namaste nello yoga e non solo


Anche se la traduzione dal sanscrito è semplicemente “io mi inchino a te” questa parola ha molti altri significati più profondi. Secondo gli indiani, al centro del cuore giace l’anima e, mettendo le mani giunte sul petto mentre si dice Namaste, si saluta la presenza divina che si trova in ognuno di noi. Ma non è l’unica interpretazione, ce ne sono numerose altre che sono molto simili: Unisco il mio corpo e la mente, concentrandomi sul mio potenziale divino, e mi inchino allo stesso potenziale divino che è in te; La scintilla divina che è in me saluta la scintilla divina che è in te; Lo spirito che è in me riconosce lo spirito che è in te; Il divino in me onora il divino che è in te; La luce che è in me saluta la luce che è in te; L’umiltà che è in me saluta l’umiltà che è in te; Il dio in me saluta e incontra il dio che è in te; E potrei continuare con altre per il resto della pagina. Lo yoga ci ricorda che siamo tutti uniti. Ognuno di noi è diverso dall’altro, ma siamo uniti come essere umani, con la natura e, in questo caso, uniti nel cammino dello yoga. Quando un insegnante saluta i suoi studenti con Namaste si sta inchinando e ringraziando il divino che è in loro che li ha uniti per condividere il percorso dello yoga. E tu, semplicemente rispondendo, contraccambi questo fantastico gesto di gratitudine. Ora che sai cosa significa questo antico saluto indiano, andiamo a vedere cosa invece significa il gesto delle mani giunte davanti al cuore. Il gesto delle mani giunte


Come ho già accennato, la parola Namaste è solitamente accompagnata da un gesto delle mani. Per eseguirlo correttamente unisci i palmi di fronte al cuore, come se stessi pregando, ed pollici toccano lo sterno. La testa si piega leggermente in avanti e gli occhi si chiudono. Il gesto delle mani giunte è chiamato “anjali” ( dalla radice anj che significa celebrare, onorare), rappresenta l’unione dello spirito e della materia: la mano destra (la natura divina) e quella sinistra (la natura terrena). Secondo lo yoga, unire i palmi è un mudra (anjali mudra) che serve per attivare il chakra del cuore (Anahata) e inclinare la testa serve per invece per immergersi nell’azione stessa. Quando si usa anjali mudra con namaste, si pensa che ci sia uno scambio di energia tra le due persone. Se invece vuoi mostrare profondo rispetto nei confronti di chi è davanti a te, puoi fare lo stesso gesto a mani giunte davanti al terzo occhio (tra le sopracciglia), anziché davanti al cuore. Nella pratica yogica si usa spesso questo gesto delle mani in due sequenze conosciutissime, per iniziare e terminare l’esercizio: Il saluto al sole (Surya Namaskara); Il saluto alla luna (Chandra Namaskara); Le origini di Namaste ed il suo uso


saluto gesto mani giunte ora che sappiamo il significato della parola e del gesto delle mani giunte, andiamo a dare un occhiata alla storia di questo saluto indiano. Sfortunatamente, nessuno conosce come è nata questa parola. L’unica cosa che sappiamo, grazie ad alcune raffigurazioni, è che era già presente in India circa 3000 anni fa. Negli anni questa semplice parola è stata usata per vari scopi. In alcuni casi come segno di completa sottomissione verso un altra persona; In altri casi come rispetto per una persona più anziana; Nella cultura buddista invece è usata come segno di rispetto verso chi è di fronte. L’uso di Namaste in asia ed in occidente Come avrai certamente capito dal paragrafo precedente, l’uso ed il significato di Namaste possono variare leggermente a seconda di dove ti trovi e di chi stai salutando. In India per esempio è usato per salutare qualunque persona. In Nepal invece, si usa la variazione Namaskar, per salutare principalmente gli anziani. Nella cultura induista è un gesto religioso che si usa quando si entra in un tempio per ringraziare le divinità. In occidente invece, si usa esclusivamente in centri dove si fa yoga, indipendentemente dallo stile, o dove si pratica meditazione, dove è considerato un mantra, cioè la combinazione di sillabe sacre che formano un nucleo di energia spirituale e che funziona un po’ come un magnete per attrarre, o meglio come una lente per concentrare le energie spirituali. Il simbolo di Namastè


Namaste viene comunemente rappresentato con lo stesso simbolo del mantra Om. Se fai yoga, sicuramente hai già visto questo simbolo che può essere semplificato come una sorta di 3, un gancio che esce dalla parte posteriore ed un puntino con un curva nella parte superiore. Ogni parte di questo simbolo ha un significato: La parte inferiore del 3 simboleggia lo stato di veglia, cioè quello in cui ci troviamo durante la vita quotidiana; La parte superiore del 3 è lo stato di sonno profondo; Il gancio nella parte posteriore significa lo stato di sogno, cioè i nostri sogni e le nostre speranze; La curva sotto la puntino si riferisce allo stato di illusione, chiamato Maya. Questo stato separa il punto dalle tre curve ed è come se fosse un ostacolo che ci impedisce di raggiungere lo stato ideale. Il puntino in alto invece rappresenta lo stato ideale, chiamato Nirvana, cioè la meta di ogni pratica spirituale. Scritto IL 26-06-2016 da Andrea Fonte:atuttoyoga.it

01/12/17

Fieno greco


Il fieno greco è considerato un tonico ricostituente. A tali proprietà si aggiungono anche un'azione nabolizzante e antianemica, ipoglicemizzante e ipocolesterolemizzante.

Che cos'è

Il fieno greco (Trigonella foenum-graecum) è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle leguminose. Diffusa in tutta l’area del Mediterraneo, la si trova più frequentemente nelle zone costiere (resiste bene alla salinità del terreno), ma anche nelle aree pedemontane.
Alta una cinquantina di centimetri, ha foglie tripartite che ricordano il trifoglio. A questa caratteristica si deve il nome scientifico (Trigonella), mentre il nome volgare deriva dal suo antico uso come foraggio. I fiori, solitari, sono bianchi o giallini.
Il frutto è un legume con semi piatti romboidali che emanano un intenso odore di fieno, spesso considerato sgradevole.
Semi e foglie sono ricchi di saponine steroidee (diosgenina, yamogenina), fitoestrogeni (vitexina, quercetina, luteolina), alcaloidi (trigonellina, genzianina), vitamine (PP, complesso B, A e C), lisina, triptofano, sali minerali (ferro, fosforo) e cumarine.
Quando può essere usato

Tonico e ricostituente, è utile durante le convalescenze, negli stati di affaticamento e in quelli anemici. Possiede anche un’azione anabolizzante che favorisce la crescita muscolare. Ed ha un’azione antianemica.
Riduce i livelli della glicemia e della colesteolemia.
I cataplasmi di farina di fieno greco combattono la pelle grassa, i foruncoli e l’acne.

Meccanismo d’azione

Durante il transito intestinale degli alimenti le saponine presenti nella pianta si legano al colesterolo riducendone l’assorbimento.
Per quanto riguarda gli zuccheri, il loro assorbimento intestinale è invece reso difficile dall’elevata quantità di fibre grezze e di sostanze mucillaginose.
Le sostanze steroidee anabolizzanti favoriscono la sintesi proteica e la formazione del tessuto muscolare, mentre i fitoestrogeni stimolano la crescita del seno e la produzione di latte, che però assume il caratteristico odore della pianta, solitamente sgradito al lattante.
All’azione sul sistema ormonale va imputato anche l’aumento dell’emopoiesi, ossia della produzione di cellule del sangue.
Il complesso delle sostanze contenute stimola inoltre i centri cerebrali della fame.

Come si presenta

È possibile trovarlo come polvere, estratto secco, estratto fluido titolato (la formulazione migliore), preparato per infuso, al quale sono spesso aggiunti altri estratti (come quello di liquirizia) per correggerne il sapore.

Posologia

La posologia dipende dalla titolazione. Per l’infuso, 1 cucchiaino in 300 ml di acqua bollente o 1,5 grammi di polvere lasciati macerare per tre ore nell’equivalente di tre tazze di acqua, da assumere in due-tre volte nell’arco della giornata.
La dose giornaliera di estratto fluido va da 1 a 1,3 gocce per kg di peso corporeo, suddivise in due somministrazioni circa 30 minuti prima dei 2 pasti principali.

Precauzioni

Per la ricchezza in fibre e mucillagini, può ridurre l’assorbimento intestinale dei farmaci somministrati per via orale. L’assunzione del fieno greco dovrebbe quindi avvenire lontano da quella dei farmaci.
Non va assunto in gravidanza in quanto stimola le contrazioni uterine.

Interazioni

A causa del loro effetto ipoglicemizzante, gli estratti di fieno greco non dovrebbero essere utilizzati in pazienti diabetici in trattamento con insulina o ipoglicemizzanti orali. Nei casi di assunzione concomitante si raccomanda comunque di monitorare attentamente la glicemia.
Non va assunto da pazienti che siano in terapia con farmaci anticoagulati a causa del suo contenuto in derivati cumarinici, che li esporrebbe al rischio di emorragie.
Non va assunto in concomitanza con l’uso di diuretici, lassativi e farmaci che inducono una riduzione dei livelli di potassio nel sangue, per il rischio che insorgano aritmie.


Tramite: saperesalute.it