11/12/19

L'uomo che piantava gli alberi


Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni. Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l'idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio di errore, di fronte a una personalità indimenticabile.
Jean Giono, L'uomo che piantava gli alberi


L'uomo che piantava gli alberi (L'homme qui plantait des arbres) è un film d'animazione del 1987 diretto da Frédéric Back, basato sul racconto omonimo di Jean Giono pubblicato nel 1953.
Il cortometraggio è il frutto di cinque anni di lavoro; i disegni sono stati realizzati coll'uso di matite colorate sfumate su fogli di acetato e sono stati animati da Back coll'aiuto di un solo intercalatore.
Il film inizia con il racconto del protagonista che fa un'escursione sulle montagne in una zona di villaggi abbandonati o caduti in disgrazia, durante la ricerca di un riparo per la notte incontra Elzéard Bouffier con il suo cane e il suo gregge, che gli offre ospitalità nella sua casa.

Il protagonista imparerà a conoscere e apprezzare il segreto dell'uomo, che si era ritirato per una vita solitaria in montagna dopo la morte del figlio e della moglie, egli pianta alberi lungo quelle montagne desolate e tristi.
Il viaggiatore torna ogni anno ad incontrare Elzéard Bouffier, interrotto nelle sue visite solo dalla prima e seconda guerra mondiale.
Ben presto gli alberi piantati dal saggio pastore ricoprono le montagne, facendo resuscitare la natura e gli abitati abbandonati dall'uomo.

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