Perché la personalità di un uomo riveli qualità veramente eccezionali, bisogna avere la fortuna di poter osservare la sua azione nel corso di lunghi anni. Se tale azione è priva di ogni egoismo, se l'idea che la dirige è di una generosità senza pari, se con assoluta certezza non ha mai ricercato alcuna ricompensa e per di più ha lasciato sul mondo tracce visibili, ci troviamo allora, senza rischio di errore, di fronte a una personalità indimenticabile.
Jean Giono, L'uomo che piantava gli alberi
L'uomo che piantava gli alberi (L'homme qui plantait des arbres) è un film d'animazione del 1987 diretto da Frédéric Back, basato sul racconto omonimo di Jean Giono pubblicato nel 1953.
Il cortometraggio è il frutto di cinque anni di lavoro; i disegni sono stati realizzati coll'uso di matite colorate sfumate su fogli di acetato e sono stati animati da Back coll'aiuto di un solo intercalatore.
Il film inizia con il racconto del protagonista che fa un'escursione sulle montagne in una zona di villaggi abbandonati o caduti in disgrazia, durante la ricerca di un riparo per la notte incontra Elzéard Bouffier con il suo cane e il suo gregge, che gli offre ospitalità nella sua casa.
Il protagonista imparerà a conoscere e apprezzare il segreto dell'uomo, che si era ritirato per una vita solitaria in montagna dopo la morte del figlio e della moglie, egli pianta alberi lungo quelle montagne desolate e tristi.
Il viaggiatore torna ogni anno ad incontrare Elzéard Bouffier, interrotto nelle sue visite solo dalla prima e seconda guerra mondiale.
Ben presto gli alberi piantati dal saggio pastore ricoprono le montagne, facendo resuscitare la natura e gli abitati abbandonati dall'uomo.
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