11/11/12

La decrescita felice, di Maurizio Pallante


"La crescita è la causa della crisi che stiamo vivendo e quindi non può essere la soluzione, perché non si può pensare di risolvere un problema rafforzando le cause che lo producono. Se si produce sempre di più aument
a l’offerta di merci; se le persone che sono inserite nei processi produttivi sono sempre di meno diminuisce la domanda di merci, perché diminuisce il reddito con cui possono comprare le cose che vengono prodotte." Maurizio Pallante

Il Passaparola di Maurizio Pallante.

La crescita è la causa della crisi, non la sua soluzione.
Sono Maurizio Pallante, fondatore del movimento Decrescita felice. Vorrei parlare con voi delle nostre proposte per superare la crisi che stiamo vivendo, che è una crisi contemporaneamente economica, occupazionale, energetica e ambientale.
Un coro unanime che ripete che per superare questa crisi occorre rilanciare la crescita, peraltro senza riuscirci, sembra l’aspirazione di un impotente che desidera fare qualche cosa ma non riesce a farla. Noi riteniamo che la crescita sia la causa della crisi che stiamo vivendo e quindi non può essere la soluzione, perché non si può pensare di risolvere un problema rafforzando le cause che lo producono e diciamo che la crescita è la causa della crisi in entrambi gli aspetti in cui si manifesta, la stagnazione della produzione con la conseguente disoccupazione e dall’altra parte i debiti pubblici che in Italia hanno raggiunto il 120% del Pil e i debiti privati che si aggiungono ai pubblici.
Più occupazione, più utile.
Quale è la nostra proposta, la proposta del Movimento per la Decrescita Felice? La proposta nostra di politica economica industriale è quella di trovare più denaro per fare investimenti per attività utili, e questo è un elemento molto importante, perché a noi interessa creare una occupazione purché sia, ci interessa creare una occupazione utile, cioè ci interessa introdurre elementi di valutazione qualitativa nel fare umano mentre il prodotto interno lordo dà semplicemente una soluzione di carattere quantitativo.
Ecco, serve trovare denaro per fare investimenti in attività utili senza accrescere il debito.
Come si può trovare questo denaro? In un modo soltanto: attraverso la riduzione degli sprechi.
Ma quando si parla di riduzione di sprechi non sto parlando di riduzione della spesa pubblica, perché ci sono anche degli sprechi nella spesa pubblica, ci mancherebbe, ce ne sono tanti, ma gli sprechi nella spesa pubblica, comunque contribuiscono alla crescita della domanda: se lo Stato non ha un numero di addebiti superiori alle sue esigenze questi ricevono uno stipendio col quale comprano le merci che vengono prodotte.
Non si esce in questa logica da una dimensione puramente economica, serve ridurre gli sprechi di risorse naturali, questo è il punto fondamentale, perché questa è la maniera di affrontare contemporaneamente sia la crisi economica che ambientale.
Un'agricoltura più sana, più vicina, meno chimica.
Il secondo elemento su cui noi dobbiamo puntare nella nostra concezione oltre alla autosufficienza energetica, come ho detto, è quello della sovranità alimentare.
Questa è un’altra cosa molto importante, perché non abbiamo, non si è riflettuto ancora abbastanza sul fatto che la agricoltura chimica, quella che noi ci alimenta oggi, non è soltanto dannosa, non è soltanto inquinante e non impoverisce soltanto il contenuto di humus dei suoli, ma costa un sacco di soldi perché tutta la chimica dell’agricoltura richiede grandi consumi di energia e l’aumento del prezzo delle fonti fossili comporterà un aumento progressivo dei generi alimentari, non soltanto per il trasporto a distanza, come qualche giornale dice, ma proprio per le tecnologie di produzione, per cui la agricoltura biologica inizierà a diventare sempre più interessante.Passate parola. " Maurizio Pallante

Fonte: Il blog di Beppe Grillo

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